Venerdì 18 ottobre, alla biblioteca di Piazzola sul Brenta “Centro Culturale Andrea Mantegna” è stato presentato il libro “Questo piatto di grano” di Giulio Alfieri.
L’evento organizzato dalla Fondazione G.E. Ghirardi Onlus, per la rassegna di Autori e Libri 2019/2020 “Piazzola legge e incontra”, con il Patrocinio del Comune di Piazzola sul Brenta, di ekta APS e dell’Associazione Padovani nel Mondo, ha visto la partecipazione di un pubblico molto attento e interessato.
Dopo il saluto delle autorità convenute e una breve introduzione degli organizzatori e l’inquadramento storico di Ivo Callegari:
e un intervento della Presidente dell’Associazione Padovani nel Mondo, Anil Celio:
l’autore del libro, Giulio Alfieri, ha illustrato i punti più salienti della sua opera:
Il libro è una meticolosa, attenta e approfondita ricerca storica sulla colonizzazione dell’Agro Pontino, a partire dalle origini, nel 1932, fino alla colonizzazione vera e propria.
L’autore riporta nel testo, oltre ai nominativi di tutti i nuclei familiari assegnatari dei poderi nell’Agro Pontino, compresi coloro che per vari motivi hanno rinunciato all’assegnazione, anche i comuni e paesi, alcuni addirittura stranieri, dai quali sono partite le famiglie.
Per quanto riguarda la regione Veneto, i nuclei familiari interessati all’evento furono circa milleseicentocinquanta, la provincia maggiormente interessata fu quella di Padova con trecentosessantacinque famiglie interessate, mentre il comune dalla Provincia di Padova con il maggior numero di nuclei partiti risulta essere quello di Piazzola sul Brenta con circa venti famiglie.
Molti sono stati gli interventi del pubblico che hanno animato la presentazione chiedendo informazioni e/o chiarimenti in merito a quanto illustrato dall’autore.
Al termine della presentazione i rappresentanti dell’Associazione Padovani nel Mondo: la Presidente Anil Celio. il Vicepresidente Leopoldo Marcolongo e il Responsabile del Settore Giovani Valentino Coletto, hanno consegnato all’autore del libro, Giulio Alfieri, in segno di riconoscenza per “la cura, l’impegno e l’accuratezza con la quale ha portato a termine la sua meticolosa ricerca, fornendo un particolare contributo alla emigrazione” la statuetta dell’emigrante emblema dell’Associazione.
La statuetta, rappresentante un emigrante con la valigia in mano al momento della partenza, è stata realizzata, su indicazioni e disegno della Presidente Anil Celio, dallo scultore Vittorio Tessaro e viene assegnata insindacabilmente dall’Associazione a coloro che svolgono particolari attività a favore dell’emigrazione.
Il Servizio fotografico è stato curato dal Vicepresidente Leopoldo Marcolongo.